All’ombra di Gerace (dal greco “geráki”, “falco”, luogo in cui nidificano i falchi) un bel borgo appollaiato su una rupe all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, nella vicinissima contrada Salato (quattro minuti), si trova il Frantoio dei Cugini Rinaldis.
Ne veniamo a conoscenza per caso, cercando informazioni presso sull’Ufficio Turistico di Gerace (Comune, Piazza del Tocco, tel. 0964 356001); è in quel momento che arriva per caso Domenico, uno dei due cugini titolari del frantoio, a cui chiediamo su due piedi di fare una visita. Risposta: “si certo, mangiate e ci vediamo tra un ora”; ospitalità calabrese.
Nel frantoio trovate ovviamente i moderni macchinari che oggi vengono utilizzati per la produzione dell’olio. Ma a noi interessano gli strumenti storici, quelli che Domenico e il cugino Domenico, hanno ereditato dalla famiglia e deciso di conservare e mostrare, mettendo a confronto e facendo capire molto bene l’evoluzione della lavorazione e la storia quotidiana dell’olio.
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