La valle dell’olio: il borgo di Bagaladi e lo storico Frantoio Jacopino

Mezzi: Bici - Province: Reggio Calabria

Immerso nel verde e circondato da secolari uliveti, il piccolo borgo di Bagaladi è situato su una collina ai piedi del Monte Sant’Angelo, a circa 450 metri sopra il livello del mare, ed è una delle due porte di accesso al Parco Nazionale d’Aspromonte.  
Secondo gli studi di alcuni storici locali, è stata avanzata l’ipotesi che il centro sia stato fondato dopo il X secolo, in considerazione del fatto che il territorio di Bagaladi, Valle Tuccio, ospitava, secondo quanto tramandato dalle fonti storiche, numerosi monasteri basiliani: la Badìa di San Teodoro (in prossimità dell’attuale centro abitato), il Monastero di Sant’Angelo e quelli di San Fantino e San Michele. Il borgo, come precedentemente affermato, si adagia ai piedi di Monte Sant’Angelo: esso è così chiamato per l’esistenza del monastero di San Michele Arcangelo, l’Archistratega. Nell’XI secolo, il centro monastico, detto anche “Ta Kampa” (“i Campi”), era così importante da vantare il titolo di Archimandritato.   
Distrutto più volte dai terremoti, delle antiche vestigia non rimane quali nulla se non la facciata di un palazzo del 1700, il palazzo Misiano, il Palazzo Pannuti e due importanti opere scultoree: il Gruppo Marmoreo dell’Annunciazione di Antonello Gagini ed un crocifisso marmoreo prodotto da uno scultore locale, ambedue del Cinquecento e ad oggi situati nella Chiesa di San Teodoro. 
Oltre alle ricchezze culturali, storiche ed artistiche sparse in tutta l’area, dal punto di vista economico il paese è da sempre legato all’enorme produzione olearia, la cui caratteristica, secondo alcuni storici, avrebbe dato il nome al paese. Infatti, una delle tesi sull’origine del toponimo sostiene che il termine Bagaladi sia nato dall’unione di due termini greci “BAG” (Val) ed “ALADI” (Olio), attribuendo ad esso il significato e titolo di Valle dell’Olio. 
Proprio in onore dell’olio, prodotto rinomato e pregiato che rende la regione Calabria un punto fermo per quanto riguarda la qualità degli ulivi e della loro lavorazione, è stato pensato e proposto un itinerario, in compagnia della propria bicicletta, con partenza in Piazza Pannuti alla scoperta della tradizione locale e dei segreti dell’attività olearia, che da sempre sa come mantenere alto il nome dei centri calabresi. Attraverso un percorso immerso nel verde degli uliveti, i visitatori potranno ammirare le bellezze naturali che contraddistinguono l’Antico Frantoio Rossi, in zona Borgo San Bruno nonché prima tappa della passeggiata, la Località Cuvertà ed il Frantoio Jacopino, con il suo splendido Museo dell’Olio che completerà l’itinerario raccontando tutto ciò che ci cela dietro le tecniche di lavorazione della materia prima per poter ottenere il prodotto finale: l’olio d’oliva, il vero protagonista. 
 
Contenuto/i principali: paesaggistico, naturalistico 
Mezzi: in bici
Durata itinerario: 3 ore 
Indicazioni: 
– Tipo escursione: da punto a punto 
– Difficoltà: facile 
– Lunghezza: 6,8km 
– Dislivello: 232m salita, 268m discesa 
 
Tappe itinerario 
1. Partenza: Piazza Pannuti (89060, Bagaladi). 
 
2. Tappa 1: Antico Frantoio Rossi (Contrada Borgo San Bruno, Bagaladi). 
In località San Bruno si può ammirare l’antico Frantoio Rossi, frantoio grimaldiano con ruota da sopra, realizzato nel 1885 ed ormai in stato di rudere. Situato nella caratteristica cornice del comune di Bagaladi, si trova immerso in un latifondo di uliveti, pascoli, boschi e terre da semina e si erge attorno ad una chiesetta privata, cappella sepolcrale della famiglia dedicata a San Bruno. 
 
3. Tappa 2: Cuvertà (89060, Bagaladi). 
Località che, un tempo, era dedicata esclusivamente alle attività a vigneto. Il tipico vino rosso di Bagaladi prende proprio il nome da questa zona: si tratta del Cuvertà, di elevata gradazione e dai riflessi violacei che conosce una produzione limitata destinata al mercato interno del paese. 
 
4. Tappa 3: Frantoio Jacopino (Strada Comunale Mulino, Bagaladi). 
Un viaggio nelle campagne di Bagaladi è da sempre simbolo della cultura dell’olio in questa terra.  
Ancora oggi, esiste il vecchio frantoio Jacopino (citato dal viaggiatore inglese Edward Lear) in cui è possibile ammirare gli antichi strumenti con cui venivano trasformate le olive in prezioso olio. La struttura è oggi anche un accogliente ristorante per i visitatori di passaggio, dove è possibile degustare i prodotti tipici ed enogastronomici dell’Aspromonte.  
 
5. Arrivo: Museo dell’Olio di Bagaladi nel Frantoio Jacopino (Strada Comunale Mulino, Bagaladi). 
Nell’Antico Frantoio ad acqua Jacopino è stato allestito il Museo dell’Olio. Al suo interno, possiamo trovare in esposizione strumenti antichi e inconsueti, in uso nei frantoi sino agli inizi del Novecento, ed inoltre un frantoio grimaldiano azionato da una ruota a trazione idrica ancora funzionante. Visibile è anche un’apposita sezione racconta la coltivazione e la produzione dell’olio, attraverso foto e video. 
Questo vecchio frantoio, divenuto luogo di accoglienza e ospitalità del Parco dell’Aspromonte, racconta al visitatore una tradizione che non è solo un ricordo, ma il modo di vivere di questa terra.  
La visita del Museo è guidata da personale esperto. 
 
Consigli utili: Casco e protezioni per biciclette (possibilmente mountain bike), pranzo al sacco, bottiglia d’acqua, cappello d’estate. Il percorso è praticabile anche per gli amanti delle passeggiate in bicicletta.
Vi è la possibilità di concordare visite didattiche al Frantoio Jacopino chiamando la Porta del Parco di Bagaladi al numero 0965 724806, oppure 3466028815. L’ingresso al Museo è gratuito, e gli orari sono i seguenti: 
– Feriale: 10:00/13:00 e 14:00/18:00 
– Festivo: 10:00/13:00 e 15:00/20:00

La Panoramica del Borgo di Bagaladi

Dettaglio

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La valle dell’olio: il Borgo di Bagaladi e lo storico Frantoio Jacopino Extra Itinerario – Scheda Itinerario
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